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Cos’è che vi attira di aziende come Google, Facebook, Twitter, etc.? A parte il prodotto ed il nome, chiaramente.
Forse l’aver sentito parlare molto dei loro ambienti lavorativi, di quanto le persone che vi lavorino siano felici e poche stressate, dei servizi che offrono ai loro dipendenti? Ebbene se questa fosse la risposta alla prima domanda, sappiate che siamo nell’ambito dell’employer branding.
Employer Branding: cos’è?
Assimilabili all’attività di marketing, le attività che rientrano nell’employer branding hanno di fatto lo scopo di:
rendere in maniera positiva, accattivante e appetibile l’azienda intesa come luogo di lavoro.
Ecco perchè tutti vorremmo inviare il curriculum a Google, Facebook & Co.
Raccontare e raccontarsi attraverso il plusvalore dell’ambiente lavorativo di cui facciamo parte, aumenta l’attrattività della nostra azienda verso risorse umane in cerca di lavoro. Ma non solo.
Il far conoscere il luogo di lavoro e le sue peculiarità ha effetti a cascata anche sul valore dell’intero brand aziendale, che godrà di questa pubblicità positiva, diciamo indiretta.
Employer Branding: come farlo?
Come poter rendere concreto questo concetto? Seguendo alcuni step, presi e ripresi dal marketing.
Innanzitutto abbiate chiari i vostri valori aziendali, la vostra mission e la vostra vision. Fate sì che siano appetibili per chi ancora non vi conosce, in caso contrario apportate delle modifiche e migliorateli.
Avete un codice etico all’interno della struttura? Benissimo, inseritelo nella lista delle “cose” da comunicare. Godete di benefici e servizi particolari? Ci sono zone relax in ufficio, la pausa è un momento di condivisione, create momenti di team building? Ottimo, anche questi elementi andranno sicuramente comunicati.
Identificato il cuore della vostra comunicazione, scegliete gli strumenti più adatti per condividere con il mondo esterno il bello del lavorare nella vostra azienda. Spazio a video, social network, interviste, blogpost, fotografie e quanto altro vi viene in mente: fate una selezione accurata dei tools, quelli che conoscete e sapete gestire meglio, quelli che già godono di elevata visibilità e poi create e condividete.
Sempre mantenendo il focus sull’immagine aziendale come luogo di lavoro, non come prodotto/servizio. Altrimenti “rischierete” di ritrovarvi con qualche cliente in più (che non fa mai male), ma con qualche curriculum in meno (in realtà l’obiettivo centrale della nostra strategia di employer branding).
Employer Branding: qualche esempio
Se cercate ispirazione potete sempre rifarvi ai grandi a cui voi stessi avreste inviato il cv: leggete il nostro post in cui vi raccontiamo del perché ogni tanto ci verrebbe voglia di spedire il curriculum e le nostre referenze a Google e Facebook e cliccate qui per scaricare la business note del giorno.