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Interessati, come noi, al mondo lavorativo e dei lavoratori, potevamo forse ignorare il tema della scrivania e, per estensione, quello dell’ufficio?

Che un tavolo da lavoro potesse essere ordinato o scompaginato già lo sapevamo, tuttavia non avremmo mai pensato che un lavoratore disordinato potesse divenire indispensabile al buon funzionamento dell’impresa (perché più veloce a ritrovare i documenti necessari )e che potesse essere più agevolato nell’attività creativa. Ancor meno avremmo creduto di scoprire la tesi opposta, quella del GTD, ove ordine e organizzazione vengono elevati a principi indispensabili per l’efficienza e la produttività di ogni lavoratore.

E se credevamo che l’openspace fosse un modo del tutto moderno e positivo di lavorare…abbiamo dovuto in parte ricrederci: nel 90% dei casi, le condizioni di lavoro in un ufficio “aperto” causano un non trascurabile aumento di stress, aggressività, livello di pressione arteriosa e rischio di contrarre malattie contagiose.

Se è vero tutto questo, lo è altrettanto la notizia di una nuova tendenza made in USA: il coworking, ovvero un open space con scrivanie in affitto per lavoratori senza “fissa dimora”…

Ci siamo inoltre divertiti a immaginare le possibili peculiarità di una scrivania dirigenziale (addobbata con fermacarte d’argento per il ventesimo anniversario della fondazione della propria o altrui azienda; o con temperamatite per la ricorrenza dell’associazione di cui si è soci onorari…), piuttosto che ad una postazione lavorativa all’insegna del comfort, ma anche dell’assoluta immobilità!!!

Il parallelismo tra scrivania e desktop, infine, è venuto spontaneo: il “vecchio” e il “nuovo”, lo strumento di lavoro e supporto tradizionale e quello digitale, anche questo comunque da organizzare e riordinare…

Nelle prossime settimane ci piacerebbe rimanere nell’ambiente d’ufficio, per analizzarne, però, la dimensione psicologico- emozionale.

Largo, dunque, alla nuova campagna, augurandoci che sia stimolante e ricca di spunti, come quelle che si sono succedute sin d’ora!