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Eccomi di nuovo qui, ad intervistare il dott. Nabacino: nelle scorse “puntate” è emerso un altro tema, che non riesco proprio a tralasciare: la riduzione dei tempi di setup. Armata di registratore, carta e penna, lo attendo in ufficio. Arriva; iniziamo.

Se non sbaglio, dott. Nabacino, durante la scorsa intervista ha accennato anche alla riduzione di tempi di setup…cosa si intende con questo termine inglese, innanzitutto? 

Con il termine setup ci si riferisce alla più comune attività di attrezzaggio delle macchine.

Nel caso della azienda in cui avete fatto l’intervento, come avete fatto a ridurne i tempi? Che metodo avete utilizzato? 

Per ridurre i tempi di set-up abbiamo utilizzato il metodo SMED (Single Minute Exchange of Die), letteralmente “cambio stampo in un minuto”, ovvero in poco tempo. Nel nostro caso le macchine utensili erano molto veloci, ma non lo erano altrettanto le fasi di setup; l’azienda, per ovviare a questa inefficienza, aveva deciso di effettuare pochi setup, ma con quale risultato? Lotti molto grandi e magazzini pieni.

Toyota e, più in generale, l’approccio Lean, sostiene che sia più conveniente ridurre il tempo dei setup, in modo da poterne effettuare di più e ottenere, così, una produzione più varia e di minor quantità.

Quindi, sta dicendo, il vantaggio di questa tecnica (SMED) è quella di creare lotti più piccoli…

Sì, ma anche quella di differenziare la produzione. Mi spiego meglio: se impiego un’ora per effettuare un setup e 7 ore per produrre, in 8 ore ho ottenuto una certa quantità di pezzi di un solo codice specifico; se invece dimezzo il tempo di set up (nel nostro caso mezz’ora), posso produrre per 3 ore e mezza un certo tipo di codice, quindi effettuare un nuovo set up nella mezz’ora rimanente e lavorare per altre 3 ore e mezza un nuovo tipo di codice. Così facendo i tempi di produzione e di set up totali rimangono inalterati (7 e 1), ma la produzione è differenziata e la quantità per codice è dimezzata!

Se dovesse individuare e dichiarare la potenza di questo metodo, quindi, lei direbbe che…

Dimezzare il tempo di setup del 50% significa dimezzare lo spazio di magazzino, ma anche il tempo di risposta ai clienti! In pratica, riassumendo, al medesimo costo (8 ore tra produzione e setup) differenzio la produzione (e quindi la mia offerta), creo lotti più piccoli e rispondo in modo più rapido ai clienti.

Nel nostro caso, può fornirci qualche dato? 

In azienda abbiamo registrato un passaggio da 2 ore a mezzora di setup, ovvero a una riduzione potenziale del lotto di produzione del 75%.

Affascinata dal metodo, ma soprattutto dai risultati che è in grado di offrire, saluto il dottore; in futuro, ne sono certa, avrà ancora qualcosa da raccontarmi.