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Tra le teorie a cui Project Group si ispira, un posto speciale riveste la Teoria dei Vincoli, altrimenti conosciuta come TOC (Theory of Constraints).

Elaborata da Eliyahu M. Goldratt negli anni Ottanta, è uno dei modelli di management che più ci hanno affascinato.

 Il Fisico Israeliano ci ha invitato a immaginare l’organizzazione come un tubo: in una organizzazione materiali e informazioni si muovono come se fossero un fluido all’interno di una condotta. La condotta è caratterizzata da tratti di differente diametro; le sezioni differenti indicano le diverse capacità dei processi: la quantità di prodotti in uscita, nell’unità di tempo, sarà proporzionale alla quantità che attraversa la sezione più piccola.

Questo paragone ci aiuta a comprendere come anche nelle aziende esistano differenti processi, concatenati gli uni agli altri, con differenti capacità, qualcuno in grado di lavorare un numero maggiore di prodotti e qualcuno meno. Da cosa è determinata la capacità dell’intero sistema? Ovviamente dalla capacità del processo più debole.

Il contributo straordinario di Goldratt è stato quello di aiutare le aziende a scegliere dove posizionare il vincolo nella propria organizzazione; fare in modo che tutto il resto dell’azienda sia ad esso subordinato e fare così lavorare tale risorsa/processo al massimo delle sue potenzialità: fare lavorare al meglio il vincolo significa infatti ottenere il massimo dal sistema nel suo complesso!

Concetti semplici vero?!? Eppure di una forza travolgente se ben applicati in azienda!!  

La definizione di oggi, dunque, è quella di vincolo per la TOC, ovvero:

l vincolo (o collo di bottiglia) di un’organizzazione è il fattore che determina il ritmo al quale l’azienda produce valore in un’unità di tempo.