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Riceviamo da un partecipante al workshop Kart factory tenutosi presso Project Group il 19 settembre 2013, e volentieri pubblichiamo queste brevi riflessioni relative all’approccio Lean. Grazie Marco Venturoli!

L’approccio Lean alla riorganizzazione dei processi produttivi (e non) presuppone, per il successo del progetto attivato, la realizzazione di due attività fondamentali:

  • la definizione dello standard di processo produttivo, ovvero la scrittura di una “regola” di processo, che specifichi come esso si debba realizzare, con quali strumenti, macchine, metodi, controlli e tempi di esecuzione; l’obiettivo ultimo è la riduzione della variabilità del processo stesso; questa standardizzazione, almeno inizialmente (perché comunque gli standard vanno nel tempo migliorati), serve a definire lo “stato delle cose” , a fissare le attività che probabilmente già si eseguono correttamente; solo che adesso il metodo di esecuzione viene scritto, condiviso e lo dobbiamo rispettare;
  • la mappatura dei processi al fine di identificare ed eliminare gli sprechi (muda), ovvero tutte quelle attività che non aggiungono valore al prodotto.

La risposta alla domanda su quale delle due attività debba essere prioritaria (definire lo standard oppure eliminare gli sprechi) sembra scontata, in quanto la “pulizia” dell’azienda dagli sprechi dà risultati in tempi relativamente brevi, che a loro volta danno una forte motivazione al perseguimento di nuovi obiettivi.

Questo è l’approccio che viene solitamente applicato nei progetti Lean, ovvero: “Aggredire gli sprechi”.

Tuttavia (e questo è l’approccio insegnato da Jmac nelle sessioni di Kart Factory), anche la priorità di definizione degli standard (“Fare bene ciò che sappiamo fare”) contribuisce al successo dei progetti Lean.

In fondo, a questi due approcci, entrambi necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei costi e di snellimento dei processi, corrispondono le due anime del Lean Thinking:

  • l’anima “creativa”, indirizzata alla individuazione ed eliminazione degli sprechi, attraverso soluzioni innovative per l’azienda;
  • l’anima “razionale”, portata alla definizione degli standard e alla minimizzazione della variabilità dei processi.

Il successo di un progetto Lean è dato, oltre che una necessaria forte determinazione nel suo perseguimento ed al deciso commitment direzionale sui benefici intrinseci di tale filosofia gestionale, da una sapiente gestione delle priorità tra le due anime del Lean Thinking sopra descritte.