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In arrivo dagli States, con un nome di derivazione fortemente rugbistica, fa il suo ingresso tra le nuove professioni lo Scrum Master – alias il manager di mischia (scrum nel gergo sportivo del rugby indica propriamente la mischia ndr).

Di cosa si occupa uno Scrum Master?

Il termine Scrum Master indica metaforicamente colui che si tuffa nella mischia dei propri collaboratori impegnati nella realizzazione di un progetto. In quest’ottica rugbistica il manager supervisiona il lavoro del gruppo presidiando meeting e assicurando il proprio supporto ai membri del team, di fatto non ha ruoli di comando bensì si comporta come un prezioso compagno di avventura a cui fare affidamento per problemi, criticità e soluzioni.

Quali competenze deve avere?

Un mix di competenze tecniche, derivanti da studi di tipo ingegneristico o informatico, e competenze leggere: leadership, capacità di risoluzione di conflitti e abilità comunicative sono la base per poter gestire e coordinare al meglio le risorse affidate. L’attenzione al capitale umano è una condizione fondamentale in quanto lo scrum master diviene un leader-servitore: la sua natura lo porta all’assistenza e al supporto del team, rinnegando la gerarchia e l’imposizione degli ordini dall’alto.

Lo Scrum Master sostituirà il Project Manager?

In realtà, pur essendo due figure simili, non possiamo considerarli equivalenti: il Project Manager è capo del progetto, può prendere decisioni rispetto a questo e deve rispondere al business board del rispetto di tempi e scadenze. Lo Scrum Master ricopre di fatto un ruolo ispirato dalla metodologia Agile, una delle metodologie utilizzate nel Project Management.
Per saperne di più sulle differenze tra le due metodologie leggete questa intervista al nostro Project Manager Nicola Freri: il mondo della Gestione dei Progetti non avrà più segreti per voi.