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Venerdì abbiamo partecipato ad un esperimento: capire quanto, in un tessuto imprenditoriale apparentemente tradizionale come quello bresciano, il tema del “Ben-essere” potesse interessare.
Artefici dell’esperimento, personalità e realtà già note per essersi fatti promotori di iniziative innovative nella nostra provincia, complici nell’obiettivo di fertilizzare il nostro territorio con temi e ragioni solitamente lontane dal nostro mondo aziendale.
Fasternet e il suo fondatore Giancarlo Turati, Saef rappresentata da un’appassionata Silvia Cusmai, il CSMT con il suo Direttore Generale Riccardo Trichilo sono alcuni dei nomi noti che hanno animato la mattinata e che hanno lasciato spazio all’intervento del filosofo Alberto Peretti, dedicato specificatamente alla Spiritualità nelle imprese, di Stefania Bollati membro del CdA dell’azienda cosmetica Davines SpA con una “Testimonianza di azienda B Corp” e infine, Lorenza Ferraguti autrice di libri di spiritualità con un intervento dal titolo “Leadership per una Coscienza Superiore”.
Pur non essendo digiuna degli argomenti trattati, ho comunque assorbito nuove conoscenze e informazioni che spero possano essere utili anche per l’evoluzione della nostra società di consulenza e quella delle aziende clienti.
Ecco alcuni spunti:
- I nuovi manager devono abbracciare una visione sistemica dell’impresa e per farlo devono superare vecchi paradigmi: i manager devono coltivare le doti di comunicatori, di motivatori e persino la poesia potrebbe essere un utile strumento per riuscire a farlo.
- I tempi sono maturi perché si realizzi la transizione dal concetto di impresa a quello di “bioimpresa” e che si parli di senso oltre l’obiettivo, responsabilità oltre la mansione, vita oltre l’utile, relazioni oltre i contratti, valore oltre il profitto, persone oltre le risorse, territorio oltre il luogo. L’impresa da, commodity deve diventare community.
- Le aziende sono degli organismi viventi: così come i funghi (consigliato il documentario su Netflix Paul Stamets – Fantastic Fungi SUB ITA (Funghi Fantastici) anche le aziende hanno potenzialità straordinarie di cui non siamo ancora consapevoli.
- Il numero crescente di dimissioni dal proprio posto di lavoro degli ultimissimi anni e quella che viene definita la Yolo economy (You Only Live Once: “si vive una volta sola”) mostrano come gli individui sempre più siano alla ricerca di senso anche in ambito lavorativo.
- Le aziende che hanno fatto propri i principi dell’etica, dell’impegno civile e sociale, del rispetto per l’ambiente, della sostenibilità a 360°, possono essere aziende molto floride anche dal punto di vista economico, come ha dimostrato il caso Davines: “Da dieci anni cresciamo a doppia cifra sia come fatturato che come utile”.
- Ottenere la certificazione come B-Corp (Benefit Corporation) non è una passeggiata e come tutte le certificazioni (compresa quella di “Great place to work” che sempre la Davines ha conseguito) non costituiscono dei punti di arrivo ma passaggi importanti di un percorso evolutivo continuo.
- Infine ho scoperto che anche in Italia (da pochi anni) esiste la forma giuridica della impresa Benefit: Giordano Boffelli ha raccontato di come Lavorando Srl abbia ottenuto lo status di azienda Benefit avendo aggiunto al tradizionale obiettivo di lucro l’impegno a perseguire uno scopo di Beneficio Comune tra vari stakeholder. Le società benefit sono infatti chiamate ad illustrare annualmente di come stiano bilanciando gli interessi degli azionisti, l’interesse del pubblico e gli interessi delle altre parti interessate (ad esempio dipendenti e altri stakeholder).
Di seguito si riporta una tabella esplicativa tratta dal sito Home esplicativa delle differenze tra B Corp e Società Benefit
Requisito | B Corp Certificata | Benefit Corporation e Società Benefit |
Item #3 | Le performance sono verificate e certificate dal B Lab attraverso lo standard B Impact Assessment. Va dimostrata una performance >= 80 punti su 200. | Auto-dichiarata |
Item #2 | Deve rinnovare la certificazione ogni due anni | L’unica verifica nel tempo è relativa ai requisiti di trasparenza |
All Items | La tariffa annuale per la certificazione B Corp varia tra 500 € e 50.000 €, in base al fatturato annuale dell’azienda. La fee copre parte dei costi operativi della non profit B Lab, consente l’accesso ai servizi per le B Corp certificate e sostiene la diffusione degli strumenti di misura dell’impatto delle B Corp (B Impact Assessment). | Negli Usa, gli oneri amministrativi variano in genere tra 70 e 200 $. In Italia gli oneri sono quelli legati alle modifiche statutarie aziendali. Documenti standard e informazioni per la ricerca di un consulente legale sono disponibili sul sito What is a Benefit Corporation? | Benefit Corporation (USA) e in Italia sul sito Home |
All Items | Accesso a una gamma di servizi e supporto da parte di B Lab | Nessun tipo di supporto formale da parte di B Lab |
All Items | Qualsiasi impresa privata in ogni parte del mondo | Solo negli Stati USA che hanno approvato la legge sulle Benefit Corporation e in altri paesi come l’ Italia, dove dal 1 gennaio 2016 è stata introdotta la forma giuridica di Società Benefit |
Accountability | Gli amministratori devono tener conto degli effetti delle loro decisioni sia sugli azionisti che sugli stakeholder | Uguale alle B Corp certificate |
Item #2 | L’azienda deve rendere pubblico un rapporto che valuta il suo impatto complessivo, redatto secondo uno standard indipendente | Uguale alle B Corp certificate |
Che dire? L’esperimento è riuscito? A giudicare dalla partecipazione degli imprenditori presenti venerdì direi assolutamente si! E chissà che non si accolga tutti l’invito di Alberto Peretti e di Giancarlo Turati di unirci alla visita ai luoghi di Adriano Olivetti nella giornata finale del loro master “Spiritualità del lavoro”.