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Siamo tornati dalla pausa estiva più carichi che mai, anzi più grintosi.

Perchè grintosi?

Perchè curiosando nel web, sotto l’ombrellone, abbiamo letto un interessante articolo scritto da Angela Duckworth, psicologa e ricercatrice dell’Università dellaPennsylvania,  dedicato ad una soft skill ancora poco conosciuta – o meglio – ancor poco riconosciuta nel mondo business.

Grit: di cosa stiamo parlando?

Stiamo parlando della competenza soft chiamata grit, termine inglese a cui abbiamo cercato di attribuire una coerente traduzione italiana di fatto con scarsi risultati. Perchè?

Perchè Grit identifica perseveranza, ma anche determinazione, voglia di continuare, di non arrendersi, intraprendenza  e comporta una buona dose di sana irriverenza. Trovare un vocabolo italiano che riassuma queste predisposizioni d’animo ci ha messo in seria difficoltà. Forse “grinta”? A voi l’ultima parola.

Grit: è possibile allenarla?

Certamente! Come qualsiasi altra soft skill, può essere sviluppata e migliorata attraverso corsi di formazione e alcuni semplici consigli che vi indichiamo qui sotto.

  1. Cambiate il vostro modo di vedere il successo: non pensatelo come una meta, ma come un viaggio di crescita e continuo apprendimento.
  2. Approfondite e fate domande laddove le cose non risultino chiare.
  3. Sfruttate i vostri punti di forza per superare le vostre debolezze.
  4. Quando andate incontro ad un fallimento, non scoraggiatevi.
  5. Circondatevi di persone che sappiano risollevarvi il morale in momenti difficili.
  6. Siate positivi: ogni sera annotatevi  tre cose buone cose che vi sono successe durante il giorno.

Con l’esercizio la “grit” diverrà una delle vostre migliori competenze soft. E se desiderate un aiuto in più non esitate a contattarci.