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Cosa mangeranno i lavoratori giapponesi durante il loro lunch break? Rapiti da una vorticosa curiosità, ci siamo documentati…et voilà: il loro “pezzo forte” per il pranzo pare proprio che siano i noodles (strisce o fili ottenuti dalla lavorazione di un impasto di farina, acqua e sale o un composto di sali alcalini) o il riso, accompagnati da carne, pesce e verdure.

Il tutto è servito nel brodo e…in un’unica ciotola.

Ma andiamo più a fondo. Esistono diversi tipi di noodles e altrettanti modi di cucinarli.

Il ramen, ad esempio, consiste in “spaghetti” in brodo di carne o pesce, con aggiunta di uova, pezzi di carne (di pollo o di maiale) e molluschi, verdure cotte o crude. L’udon, invece, è preparato con noodles di farina di grano tenero, sale e acqua; sono serviti in brodo e sono guarniti con tofu (caglio di semi di soia) o gamberi tempura. La soba, infine, è costituita da sottili tagliatelle di farina di frumento e grano saraceno, anche queste solitamente in brodo. E al termine di ogni pasto…una buona tazza di the verde!

Tuttavia, questi piatti non si prestano a spostamenti lunghi e turbolenti, come può essere il viaggio da casa al lavoro.

Per questo motivo i nostri colleghi nipponici hanno ideato il bento: una vera e propria scatola porta pranzo (la nostra schiscetta, per intenderci), con un menù decisamente più asciutto e veloce, composto da rotoli di sushi, riso cotto a vapore, palle di riso, ma anche i più “occidentali” sandwiches e hamburger.

Vi è venuta fame? A noi un po’…