Tempo di lettura 1 minuto

Il luogo di lavoro, come tutti gli ambienti di vita, è pieno di emozioni.

A chi di voi non è mai capitato di provare rabbia, gioia, paura o tristezza mentre sedeva al tavolo del proprio ufficio?

Al di là della ragione scatenante, lavorativa o privata che sia, gli esperti ci dicono che è indispensabile imparare a gestirle e controllarle.

Il primo vero passo consiste nel saperle riconoscere e accettare: è fortemente sconsigliato negarle o, peggio, sopprimerle; si potrebbe, infatti, “sbottare” in un momento successivo o, peggio, somatizzare.

Una volta identificate dovrete esprimerle, ma badate bene, nel modo e nel contesto più appropriati! Il che significa, ad esempio, che, rimproverati dal vostro capo ufficio, non dovrete piangere davanti ai suoi occhi, ma ben chiusi dentro il bagno, fino a che il vostro turbamento non si sia attenuato…Dopodichè, dovreste essere nelle condizioni di poter discutere.

Se ancora non avete letto il libro “Gestire l’emotività sul lavoro. Come comunicare e controllare le emozioni” di Francesca Romana Suggelli, forse non sapete che esistono quattro modi per controllare l’emotività: si può amplificare le emozioni, attenuarle, non mostrarle per nulla o dissimularle, ovvero dimostrarne di diverse rispetto a quelle provate.

Ok per l’attenuazione, la neutralizzazione e la dissimulazione, ma…l’amplificazione non sarà un po’ rischiosa?!