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In pillole

  • Lo smart working è una modalità di lavoro nuova e innovativa che garantisce una maggiore libertà e responsabilizzazione dei lavoratori.
  • Le peculiarità dello smart working sono: flessibilità degli spazi di lavoro e in particolare alternanza di lavoro casa-ufficio, flessibilità di orariutilizzo delle nuove tecnologie per lavori a distanza e in mobilità.
  • Con lo Smart Working possibile aumento della produttività, diminuzione dei costi, minor impatto ambientale.
  • Italia fanalino di coda nella diffusione dello smart working nei Paesi Europei.

Smart working, letteralmente “lavoro intelligente“: si tratta di “un approccio innovativo all’organizzazione del lavoro“, che riconsidera spazi, orari e strumenti di lavoro, in nome di una maggiore libertà e responsabilizzazione dei lavoratori. Non si tratta quindi di semplice telelavoro, nel quale il soggetto lavora solo da casa, ma di una vera e propria modalità lavorativa che consente, in accordo con il “datore di lavoro”, di decidere in quali giorni poter lavorare da casa, con quali strumenti (PC, smartphone, tablet, eventualmente anche anche i propri!) e in che momenti della giornata; prevedendo anche dei momenti di incontro con colleghi e responsabili in appositi spazi aziendali.

L’aggettivo smart è subito spiegato. A fornirci dati esplicativi è lo School of Management del Politecnico di Milano, con la ricerca La diffusione  e i benefici dello smart working in Italia. Pare che l’adozione di modelli di lavoro di questo tipo abbiano ricadute positive su aziende, persone e ambiente. Vediamole più in dettaglio.

Per quanto concerne le aziende, è stato rilevato:

  • un beneficio di almeno 27 miliardi di euro, grazie ad un incremento medio di produttività del 5,5%. Alla base di questa stima c’è il miglioramento del 3,5% della produttività ottenibile attraverso una diffusione del telelavoro in linea con quella dei Paesi avanzati, una riduzione dello 0,5% dei viaggi di lavoro inutili grazie a strumenti web/video conference e un aumento dell’1,5% della produttività del lavoro in mobilità grazie a device mobili.
  • un risparmio di costi quantificabile in 10 miliardi di euro per: riduzione dei costi di trasferta viaggi (grazie a web e video conference) e riduzione delle postazioni di lavoro (grazie a flessibilità di orari e luoghi di lavoro).

Per i lavoratori si sono osservati:

  • una riduzione degli spostamenti casa-ufficio, con a un risparmio considerevole per essi stessi, quantificabile complessivamente in 4 miliardi di euro;
  • una riduzione dello stress legato agli spostamenti casa-lavoro;
  • una maggiore organizzazione familiare, per padri e madri;
  • un maggiore coinvolgimento nelle dinamiche aziendali poiché, contrariamente al telelavoro puro e semplice, lo smartworking non implica un’attività esclusivamente domiciliare.

Infine, l’applicazione dello smart working, e quindi  la riduzione degli spostamenti di lavoro, comporta per l‘ambiente una riduzione di CO2 stimata intorno a 1,5 milioni di tonnellate/anno.

Purtroppo l‘Italia si colloca al 25°posto su 27 della classifica europa. A vederne i benefici sono soprattutto le grandi aziende, nelle quali gli orari flessibili sono presenti per il 32%,  contro il 10%  delle PMI. Come spiegare questo gap? Le grandi aziende mostrano una particolare attenzione per politiche di lavoro flessibili e per l’innovazione in generale, le piccole e medie imprese, invece, mantengono ancora modelli di lavoro molto tradizionali.

Tenendo conto che le PMI rappresentano il 90% delle imprese italiane…credete di peccare di troppo ottimismo, sperando in una sua larga diffusione?