Tempo di lettura 3 minuti

L’Enterprise 2.0 è un tema piuttosto recente, che da qualche anno riempie diffusamente pagine di blog, articoli e testi.

Anche le università, in qualità di centri di formazione e ricerca si sono mostrate e si mostrano interessate all’argomento, intenzionate ad un approfondimento e a una lettura del fenomeno, quale opportunità economica e di organizzazione lavorativa per il mondo aziendale ed imprenditoriale.

Tale interesse si riflette anche nelle tesi di laurea di molti giovani laureandi, desiderosi di comprenderne il fenomeno e i possibili sviluppi.

In qualità di seconda social PMI italiana, ci troviamo spesso oggetto di studio e approfondimento, esempio vivente dell’applicabilità del sistema e dei suoi vantaggi.

Ultimo “esploratore”, ma solo per ordine cronologico, Nicola Lazzaro, Università di Ingegneria di Padova, che con la tesi Enterprise 2.0 analisi del fenomeno, software e casi di applicazione, ha avvalorato nuovamente la tesi che conferma validità e vantaggi delle piattaforme interattive, anche attraverso la narrazione di casi come il nostro.

Blog, wiki, RSS e sistemi di instant messaging diventano strumenti per un’organizzazione flessibile, una condivisione e comunicazione istantanea delle conoscenze, occasione di integrazione e di cooperazione interna e di rapporto diretto con clienti, passando attraverso un radicale cambiamento della cultura organizzativa e dell’assetto lavorativo.

Un anno prima di lui, Chiara Pelizzari, Università di Economia di Brescia, che nella sua tesi Enterprise 2.0: L’esperienza di Project Group, ha inteso sottolineare soprattutto la spinta e la voglia costante di Project Group di crescere e rinnovarsi, tanto da creare al suo interno una divisione ad hoc di Web Strategy, oggi Uncle Pear, in grado di trasmettere tutte le competenze acquisite anche ai propri clienti.

Quasi contemporaneamente, Diego Cagnoni, oggi parte del nostro gruppo, che attraverso Enterprise2: la cultura e gli strumenti del web2 in azienda, oltre ai vantaggi sopraccitati, ha evidenziato la convenienza per l’efficienza lavorativa e per l’economia della Società a seguito dell’implementazione, fisica e culturale, del Sistema.

Ci piace concludere con un motto riportato da Chiara nel suo scritto: “Think big, start small, move faster”; lo cita a proposito della disposizione che dovrebbe accompagnare le aziende nel cambiamento verso l’Enterprise 2.0: esse dovrebbero agire mosse da una grande idea e a piccoli passi, per comprendere al meglio le proprie esigenze, ma in modo celere, per arrivare prima degli altri. Ciò che abbiamo cercato e cerchiamo tuttora di fare anche noi, applicando Enterprise 2.0 e ciò che verrà dopo di questo.