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Come si finanzia l’innovazione e perché lo si deve fare. Di questo si è parlato durante la terza edizione dell’Adriano Olivetti Day, appuntamento organizzato e presentato da Gianfausto Ferrari e la sua Superpartes venerdì scorso, nella maestosa cornice del Teatro Grande di Brescia.
Come si finanzia? Prendendo esempio da Germania e Usa: minore tassazione sugli investimenti e leggi ad hoc per lo small business. Ma soprattutto aprendo le nostre aziende ad investitori di qualità che, a detta del dott. Carlo Resta, a Londra, dove lui oggi vive, non mancano. Questo quanto emerso in supersintesi dalla tavola rotonda moderata dal Professor Marco Vitale.
Perché lo si deve fare? Forte il messaggio, chiaro e permeante tutto il convegno: “i giovani sono il cavallo su cui scommettere“. Sono i semi che germoglieranno e daranno frutto, nel giardino delle idee nuove. Ma devono poter crescere in un terreno fatto di supporto, sostegno e coraggio, poiché sono loro ad avere l’ “immaginazione” che disegnerà il Domani. Questo il messaggio del dott. Francesco Beraldi ma anche dell’imprenditore/trascinatore Ali Reza Arabnia, per il quale non esiste profitto e ritorno economico, se prima non c’è “Amore” e “Rispetto” per quello che si fa, per l’ambiente e per tutti coloro che lavorano nelle organizzazioni di cui gli imprenditori sono solo la guida, la punta dell’iceberg, il collante di un ingranaggio composto da infinita creatività, soggettività ed energia.
L’AD di Superpartes Marino Piotti ci mostra come il Futuro sia Adesso, e come molte delle startup dell’incubatore Superpartes di cui il bresciano, oramai format internazionale, Talent Garden fa parte, siano già state realizzate: app per il retail, piattaforme per monitorare lo stato fisico delle persone, e molto altro. Segno evidente di come questo Giardino dei Talenti, possa già vantarsi di arbusti ad alto e consistente fusto.
Infine a chiudere l’evento colui che, sulle note di Bach, ha portato la scienza nelle case degli italiani: il grande e applauditissimo Piero Angela. Una chiacchierata con lui per ripercorrere pezzi di storia italiana, mutamenti passati e in corso. Di strada da percorrere, dice il quasi novantenne Piero Angela, ne abbiamo ancora molta se vogliamo imparare a valorizzare le risorse grazie al “merito” evitando la loro fuga verso l’estero, affinché si preservi il grande valore di quel “popolo di poeti, di artisti, di eroi, di pensatori, di scienziati, di navigatori (…)”, che sono gli Italiani.
Una mattinata davvero speciale che ci ha caricati di tanta voglia di fare, per il bene delle nostre aziende e del Paese.