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Tipica mattinata invernale. La pioggia battente sta diventando nevischio. Il Campus Bovisa del Politecnico di Milano pullula di studenti e professionisti: ci siamo anche noi. L’occasione è il convegno promosso dall’Osservatorio Mobile Marketing &Service dal titolo Mobile Marketing &Service: quando la strategia fa la differenza.

Grande affluenza, per un evento che intende presentare i risultati della ricerca del 2013, oltre che le differenti visioni di testimonial aziendali sull’importante ruolo del Mobile in un paradigma di strategie di marketing multicanale.

Apre l’incontro e presiede Umberto Bertelè, presidente della School of Management del Politecnico e del Consorzio MIP, a cui segue un breve discorso del Professor Giuliano Noci, Ordinario di Marketing al Politecnico di Milano, sulla diffusione del mobile e le sue potenzialità. Innanzitutto ci svela alcuni dati:

  • entro il 2019 ci saranno 5,6 miliardi di smartphone;
  • è stato calcolato inoltre che 1/3 delle ricerche effettuate su Google sono state fatte da dispositivo mobile.

Dunque, una nuova tendenza da non sottovalutare, con caratteristiche ben precise.
Quali conseguenze per il marketing?
Innanzitutto, il device mobile deve essere visto non come un mezzo, ma come un integratore di mezzi, che può essere giocato nella logica della rilevanza ovvero per dare risalto al prodotto/servizio che si intende promuovere e per guadagnare attenzione rispetto ai contenuti che si desiderano veicolare. Non solo, il Professor Noci lo definisce anche come Sesto Senso, ovvero come estensione digitale di un evento reale. Ecco allora che il Mobile, nel punto di vendita fisico, diventa un mezzo di congiunzione tra offline e online. Per massimizzare l’utilizzo del mobile, si rendono necessari nuovi strumenti di mappatura del processo di acquisto e del customer journey.
Le parole chiave del Mobile Marketing sono dunque: strategia, integrazione e multicanalità. Il Mobile da solo non esiste!

Molto interessanti, per una visione d’insieme, le esposizioni dei risultati della ricerca sul Mobile Advertising da parte dei professori/ricercatori Andrea Boaretto e Marta Valsecchi.
Oggetto dello studio, gli investimenti pubblicitari su smartphone e cellulari (tablet esclusi). Il monito avviato nel 2006, mostrava inizialmente una tendenza scarsa. Lo slancio si verifica nel 2011, ma il vero salto si ha nel 2013 (+129%).
Marta Valsecchi sottolinea quanto sia la strategia a fare la differenza e come sia di fondamentale importanza valorizzare la peculiarità del mezzo. Il mercato mobile sta acquisendo quote e il suo peso è aumentato, non solo sul totale mezzi, ma anche sull’internet advertising. Le piattaforme informatiche che attraggono maggiori investimenti? Il display advertising, seguito dal keyword advertising e dalla messaggistica. Over the top sicuramente Google e Facebook, che fanno il 70% del mkt/fatturato.

Ma quali sono le aziende che stanno investendo su questo mezzo?

  • Aziende nate digital, per le quali il Mobile rientra già nella pianificazione strategica di marketing, per il loro obiettivo di vendita diretta sul canale;
  • Big spender pubblicitari del mondo tradizionale (volgarmente gli “spendaccioni”, coloro che spendono tanto in pubblicità);
  • Aziende appartenenti a settori storicamente più lontani dal Mobile, che non lo stanno ancora sperimentando.

Dal lato del consumatore, alta è la visione degli annunci pubblicitari, in aumento anche il numero dei click sugli annunci stessi. Motivo?

  1. Il servizio/prodotto proposto è di interesse.
  2. Presenza dello sconto.
  3. Componente “per sbaglio”. La componente che clicca solo per sbaglio si sta comunque riducendo.
  4. Grafica attraente.

Si può quindi affermare che ci siano ancora ampi margini di crescita, ma serve crederci e un lavoro di tutta la filiera che consenta alle aziende di sfruttare il Mobile.

Purtroppo siamo costretti a partire prima della fine delle presentazioni. L’aula è ancora stracolma di gente. I tweet continuano imperterriti da smartphone e tablet, e ….ci stupiremmo se non fosse così!