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E’ giovedì pomeriggio, caldo di fine primavera. Mi accingo ad entrare nel chiostro dell’Università degli Studi di Brescia. Un salto nel passato ed è un’emozione perché all’Università è da qualche anno che non ci vado più. Il tema del convegno cui sto per assistere mi incuriosisce parecchio: “Oggi cleaner, domani leader”. Cosa c’entra la pulizia con il management?
Ancora poco e scopro che c’entra, eccome. D’altra parte, a pensarci bene, anche la più famosa Lean Thinking e il metodo delle 5 s insegnano…
Relatori Dr. Rosario Manisera – Presidente Associazione Culturale Fuji, Mr. Hidesaburo Kagiyama-Fondatore Yellow Hat Corporation e Associazione Learning by Cleaning e Mr.Tamiharu Kamei-Presidente System Japan.
Si parla del «management by cleaning» in italiano e in giapponese (tradotto magistralmente dal Dottor Manisera). Si tratta di un sistema di management partecipativo, che sostiene l’importanza dell’attività quotidiana di pulizia in azienda: quest’ultima aiuta a sviluppare la capacità di fare squadra, superare la dicotomia imprenditore- operaio, migliora le performance e cambia la mentalità del personale.
La prima testimonianza è dell’imprenditore Hidesaburo Kagiyama, teorizzatore della via della Pulizia (Sojido in giapponese): un modo di vivere che serve a migliorare gli individui, la società e le organizzazioni. E’ un uomo di 81 anni ed è piacevole ascoltarlo. Non ha l’aria e l’atteggiamento del famoso imprenditore, ma di un grande maestro. Applicare questa filosofia, afferma, “significa prima di tutto fare alla perfezione le cose ordinarie, con perseveranza e umiltà”. Prendersi cura dell’ambiente in cui si vive e lavora, attraverso la pulizia, consente alle persone di rinnovarsi e cambiare atteggiamento verso gli altri e il proprio lavoro. “Alcune aziende”, afferma Kagiyama “vogliono aumentare i profitti, ma rendono infelici i propri collaboratori.Queste aziende in genere falliscono”. L’ideale è sviluppare delle aziende dove il fatturato possa essere incrementato grazie al contributo di collaboratori sereni e soddisfatti.
Come portare i proprio dipendenti a collaborare in questo senso? Con il buon esempio: lui stesso ha iniziato pulendo i bagni della propria azienda. “Ci sono voluti anni”, diceKagiyama “ma poi anche i miei collaboratori hanno compreso il messaggio e insieme si pulisce”.
In seguito è il turno di Mr.Tamiharu Kamei, presidente del “System Japan”, un’associazione fondata da lui stesso, che riunisce più aziende per insegnare ai dipendenti e ai vertici la filosofia del Sojido e in particolare il metodo delle 5 S.
“La più importante?”, dice Kamei,”la quinta: significa “disciplina, ovvero creare delle buone abitudini. Le 5 s, se messe in pratica correttamente, migliorano l’azienda e tutti ne traggono benefici”. Attraverso la pulizia e l’ordine si riducono gli sprechi (anche di tempo) e i costi, e si promuove la sicurezza: se gli impianti sono puliti è possibile vedere chiaramente eventuali falle o guasti e porvi rimedio.
Mi pare che il tutto possa essere riassunto in: pulizia, rispetto delle buone maniere e dei tempi. Ne giovano spirito, clima aziendale, qualità ed efficienza lavorativa.
Io, giusto per non sapere né leggere né scrivere, acquisto il libro “Sojido, la via della pulizia”, con il proposito di leggerlo e, poi, farne dono anche ai miei colleghi.