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Se partecipaste a un corso di formazione e il vostro insegnante vi dicesse: “Guardate questi video di spiegazione a casa; esercitazioni e chiarimenti verranno svolti in classe”…cosa pensereste? Costui non sarebbe altro che uno di quegli innovativi docenti che adottano la cosiddetta “Flipped Classroom“, letteralmente “classe capovolta”. E’ una metodologia didattica di recente ideazione statunitense, nella quale l’insegnante assegna per casa alcuni video su un determinato argomento, prima di trattarlo in classe. In questo modo il tempo in aula viene dedicato a eventuali chiarimenti, esercitazioni e discussioni sul contenuto già visionato. Si dice “capovolta”, poiché inverte la sequenza del metodo classico, che vuole invece la spiegazione in classe e le esercitazioni a casa.

Come ogni strumento che si rispetti ha vantaggi e svantaggi.

Quali i pro? L’utilizzo del video per la trasmissione della parte teorica consente allo studente di:

disporre sempre dei materiali teorici;
rivedere, quante volte lo desidera, la parte non compresa;
guardare i video nell’orario che preferisce;
non essere costretto a prendere appunti, rischiando di “perdere” punti cruciali della spiegazione;
utilizzare il tempo in classe per approfondire i contenuti e chiedere chiarimenti;
esercitarsi con il supporto diretto e puntuale del docente;
lavorare in gruppo, con esercitazioni attive e concrete, e accrescere così il proprio coinvolgimento e motivazione.
Come sottolineano i professori fondatori della Flipped classroom, Jonathan Bergmann e Aaron Sams, tale metodo permette di passare dalla centralità dell’insegnante a quella dei discenti e del loro apprendimento; consente all’insegnante di diventare una guida e un supporto, e non un semplice comunicatore di informazioni:

Quali i contro? La creazione dei video da parte dell’insegnante richiede un lavoro non indifferente, per quanto riguarda la selezione oculata dei materiali e dei contenuti, la progettazione del video e il suo montaggio. L’allievo, dal canto suo, potrebbe sentirsi “abbandonato” nella fase di approccio all’argomento e alla sua comprensione, fasi in cui tradizionalmente viene seguito.
La classe capovolta è figlia dalla disponibilità sempre più crescente e diffusa della tecnologia (computer, tablet, smartphone) e si è rivela altresì un modo “per stare al passo con i tempi”, sempre più digitali.
La flipped classroom nasce per la scuola secondaria di secondo grado, e si sta diffondendo ad ogni ordine e grado della scuola…ma non solo! Si riscontrano applicazioni anche nell’ambito della formazione degli adulti, per qualsiasi genere di contenuto; è la stessa EPALE, piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa, che lo dimostra, inserendola nella rosa più ampia delle metodologie interattive e multimediali utilizzate per l’insegnamento e l’apprendimento adulto.
Insegnanti e formatori all’ascolto, siete pronti a capovolgere le vostre classi? Certo, sempre che già non lo stiate facendo.