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L’ evento annuale Innovation Makes Wonders del 2023, realizzato ieri dal Gruppo Giovani Industriali di Brescia, ha visto sul palco del Teatro Grande protagonisti di 4 ambiti: artistico, musicale, culinario e imprenditoriale.

L’incontro ha rappresentato un’occasione per riflettere sulla cultura come ponte tra tradizione e innovazione, come capacità di emozionarsi, come connessione tra mondi distanti, tra cui quello dell’umanità e dell’intelligenza artificiale.

E ad aprire l’evento non è stato un essere umano, bensì un avatar virtuale di nome Sofia. Attraverso di lei è stato così sottolineato come l’intelligenza artificiale sia ormai una realtà a cui le imprese non possono sottrarsi. Sofia ha risposto con lucidità e chiarezza alle domande ed ha illustrato come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata dalle imprese per migliorare la produttività.

Tuttavia, la sua “presenza” sul palco ha fatto emergere in modo più forte una preoccupazione sempre più diffusa: che futuro ci aspetta? Quale ruolo potremo avere in un mondo in cui l’efficienza delle macchine è incomparabilmente maggiore della nostra?

Anna Tripoli, Presidente dei Giovani Confindustriali di Brescia prova ad individuare quali siano le specificità che solo un essere umano può portare in un discorso: le ritrova nella creatività e nella connessione tra l’esperienza di vita unica e irripetibile di ciascuno.

A proposito di connessione, il primo ad essere chiamato sul palco è l’attuale Ministro delle Infrastrutture: la creazione di una rete efficiente in grado di garantire lo spostamento rapido e sicuro di merci e persone è un presupposto fondamentale per la crescita economica di un paese. Senza vie efficienti le imprese non sarebbero in grado di raggiungere i loro clienti, di acquisire materie prime o di interagire con altri partner commerciali.

In breve il sistema economico si basa sulla possibilità di connessione e le infrastrutture per il trasporto sono un elemento essenziale per questo.

L’evento entra nel vivo quando il moderatore Francesco Costa, Vicedirettore de Il Post, invita i primi tre protagonisti sul palco: Stefano Bombardieri con le sue opere d’arte gigantesche (ricordiamo il rinoceronte appeso)

Giulio Bozzo, il proprietario della prima galleria di opere digitali certificate con NFT, e il critico d’arte Davide Dotti, curatore del connubio artistico/pittorico Brescia-Bergamo, in occasione della capitale della cultura.

Giulio Bozzo afferma che la tecnologia NFT e la Blockchain sono come l’Internet del 1995: tutti ne parlavano, ma non sapevano veramente cosa fosse e come sarebbe diventato un elemento fondamentale nella vita di tutti i giorni. Bozzo sottolinea che queste due tecnologie diventeranno altrettanto importanti e pervasive nel futuro prossimo.

Il tema della relazione tra industria e arte viene trattato da Stefano Bombardieri, che viene chiamato a rispondere alla domanda se industria e arte siano facilmente in contrasto. Bombardieri risponde che non ha mai avuto questa sensazione poiché già suo padre lasciò l’azienda tessile a 35 anni per dedicarsi completamente all’arte. Inoltre, la realizzazione delle sue opere d’arte gigantesche richiede costante collaborazione con il mondo della meccanica.

Davide Dotti sottolinea il modo in cui artisti contemporanei come Bombardieri, riprendano gli insegnamenti dei bergamaschi Lotto, Moroni e Ceresa e dei bresciani Romanino, Moretto e Ceruti, i quali sono artisti classici accomunati dalla capacità di restituire la realtà attraverso le loro opere d’arte e soprattutto dalla capacità di emozionare.

Dopo aver incontrato i protagonisti dell’arte visiva, è giunto il momento di scoprire due rappresentanti di un mondo ancora più distante dall’universo imprenditoriale: quello della musica.

Federico Colli, il giovane pianista bresciano di fama internazionale, ci guida attraverso la vita di un artista fatta di costi esorbitanti per il proprio strumento, innumerevoli camere d’albergo solitarie e ore di esercizio quotidiano. Ma sebbene la vita dell’artista possa sembrare aliena, Federico ci ricorda la capacità dell’arte di superare i limiti del tempo, offrendo una promessa di eternità che solo i grandi artisti sanno creare. Tuttavia, la tecnologia sta avanzando a un ritmo così rapido che gli artisti faticano a stare al passo, creando sfide e opportunità allo stesso tempo. Cosimo Barberi, fondatore e CEO della startup Purilian, ci mostra come l’intelligenza artificiale sia capace di creare nuove e innovative colonne sonore, adattandole ai diversi contesti, anche produttivi. Una sorta di “logo auditivo” che potrebbe essere la prossima sfida anche per noi di Project Group.

Nel mondo della cucina, incontriamo Sonia Peronaci, fondatrice di Giallo Zafferano, che ci parla del delicato equilibrio tra innovazione e tradizione. Poi c’è Andrea Mainardi, chef bergamasco di nascita e bresciano di adozione, che nonostante lo studio di sistemi innovativi come la cucina molecolare, rimane un appassionato sostenitore dei sapori tradizionali.

Infine, tre imprenditori chiudono l’evento con le loro riflessioni. Eleonora Calavalle, CEO di Pennelli Cinghiale, sottolinea come il territorio esprima competenze che le imprese devono valorizzare. Antonio Auricchio, Presidente della Gennaro Auricchio, afferma che i formaggi sono vere e proprie opere d’arte e che i casari sono artisti “un po’ matti”. Maurizio Zanella, fondatore e Presidente dell’azienda vitivinicola Cà del Bosco, ci mostra come il vino e i formaggi abbiano radici profonde nel territorio e sottolinea l’importanza della bellezza da far vivere sia i clienti che i dipendenti.

In conclusione, l’evento organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Brescia ha rappresentato un’occasione importante non solo per riflettere ma anche per vivere la cultura come ponte tra tradizione e innovazione, di connessione tra mondi distanti. Il dialogo tra i rappresentanti dei quattro ambiti artistico, musicale, culinario e imprenditoriale ha dimostrato come la tecnologia possa essere utilizzata per migliorare la produttività e l’innovazione, ma ha anche evidenziato la preoccupazione riguardo al futuro e al ruolo che gli esseri umani avranno in un mondo sempre più supportato dalle macchine.

Tuttavia, le specificità che solo gli esseri umani possono portare nella cultura e nell’arte, come la creatività e l’esperienza di vita unica e irripetibile, continueranno a essere fondamentali per emozionare e connettere le persone. E i protagonisti dell’evento di ieri questo lo hanno dimostrato con i fatti!