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“Per stimolare la creatività, metteteci un po’ di conformismo”. Suona come una ricetta culinaria, invece è il titolo di un articolo HBR Italia, nonché il risultato di una ricerca condotta da tre studiosi del campo della psicologia, management ed economia e ingegneria industriale. Il loro intento era quello di scoprire la composizione dei team più innovativi, per poterla riproporre alla bisogna.

La conclusione: questo tipo di gruppi sono costituiti da percentuali più o meno omogenee di tre tipologie di individui: i conformisti (10-20%), i creativi (20-30%), gli orientati al dettaglio (10%).

Insomma, non bastano e non sono sufficienti i soli creativi per ottenere innovazione, ma sono essenziali anche i soggetti più “inquadrati” e “pignoli”: i primi spingerebbero alla cooperazione e migliorerebbero la sicurezza in sé stessi di un team; i secondi rafforzerebbero funzioni che richiedono precisione e controllo (budget e costi, scadenze…). I soli creativi, invece, se lasciati soli, risulterebbero troppo “indisciplinati” e dispersivi (piuttosto intuitivo direi).

Il consiglio per ottenere team di innovazione, dunque, è quello di miscelare bene le tre personalità nelle percentuali individuate.

Test di personalità alla mano, vediamo di dividerci nelle giuste proporzioni.