Marzialista e Filosofo, sviluppa gli strumenti delle discipline guerriere orientali e del pensiero filosofico in ambito lavorativo e personale, rende gli insegnamenti di questi due ambiti vivi ed applicabili alle problematiche quotidiane di professionisti e organizzazioni.
Laureato in Filosofia si affaccia alla consulenza filosofica nel 2009 con il Master in Consulenza Filosofica di Cá Foscari. Negli anni successivi esplora diversi approcci e metodi alla pratica filosofica formandosi in Italia e all’estero: Community of Philosophical Inquiry (CoPY), Socratic Dialogue, Philosophy for Children… Dal 2015 collabora stabilmente con l’Institute de Pratique Philosophique di Oscar Brenifier e Isabelle Millon.

Le arti marziali lo accompagnano fin dall’infanzia, dapprima con la pratica dell’Aikido a cui negli anni si è aggiunta la pratica di altre discipline tradizioni giapponesi: Il Daito Ryu Aikijujutsu e il Tenshin shoden Katori Shinto Ryu. La relazione tra la pratica marziale e la pratica filosofica è molto più stretta di quanto si possa immaginare in quanto la sfida principale è sempre quella con se stessi.
Il progetto Ennesima (nsima.it) si rivolge a professionisti e aziende con un’ampia gamma di servizi e percorsi formativi con l’obiettivo di migliorare la capacità critica, allenare la flessibilità della mente e aumentare la resilienza.
Domande e risposte
Tagga te stesso in 5 parole:
Irriverente, intimo, autentico, scardinante, energico
Com’è il tuo caffè?
Espresso, con una punta di cicuta.
Chi è il tuo guru?
Socrate, incessante nel domandare, inarrestabile indagatore dell’animo umano, predilige il corpo a corpo, non si fa irretire dal politically correct.
Perché Project Group ti considera un talento?
Hanno preso un abbaglio, pensano mi interessi aiutare le persone, sviluppare le loro capacità cognitive e relazionali, e pensano pure che sia bravo.
In realtà io voglio divertirmi e diventare libero, voglio guardarmi in faccia e liberarmi da me stesso, dai miei condizionamenti, per poi magari ri-abbracciarmi… ma da spirito libero. Il problema è che per farlo ho bisogno dell’altro, di dialogare con le persone e inevitabilmente finisco per liberare e far divertire anche loro.