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1.61 miliardi di utenti effettuano acquisti online per un valore complessivo di 1.915 miliardi di dollari. Sono queste le cifre del mercato e-commerce mondiale nel 2016. Ciò che veramente stupisce, al di là dei volumi, è la crescita costante che questo settore ha avuto negli ultimi anni, arrivando oggi a interessare il 22% della popolazione globale: più di una persona su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online nel corso dell’ultimo mese.

L’Italia è, nelle rispettive proporzioni, in linea con l’andamento generale, anche se coloro che acquistano online spendono molto poco rispetto alla media mondiale: circa 500 dollari al mese contro i 1.500 del resto del mondo, ma, anche in Italia, il volume degli affari online è in costante aumento.

Ma cosa significa vendere online?

Nel 2015 in Italia, la maggior parte del fatturato dell’e-commerce (77%) era occupata dai settori del tempo libero e del turismo. Anche se il settore dei centri commerciali online è quello che ha segnato la crescita maggiore (+140%) anche grazie ai grandi player internazionali che hanno progressivamente assorbito numerose categorie merceologiche di altri settori e la relativa quota di mercato.

Come si può vendere online?

Per affacciarsi operativamente al mondo del commercio elettronico, l’azienda ha due possibilità: può aprire un proprio e-commerce, strutturato secondo le proprie necessità e gestito autonomamente, oppure può affidarsi ai più grandi marketplace, inserendo i propri prodotti in canali già ben strutturati. L’azienda può quindi adottare la soluzione che ritiene più opportuna tenendo, però, presente che non è sufficiente aprire un e-commerce, o mettere il proprio prodotto online, per iniziare a vendere.

Innanzitutto un consumatore, prima di effettuare un acquisto online, cerca, fa confronti e paragoni, si fa consigliare e si informa sull’opinione di altri utenti. In Italia in particolare, il 56% degli utenti utilizzano la ricerca online di un prodotto o un servizio prima di acquistarlo e nel 46% dei casi finalizza l’acquisto direttamente online. Questo significa non solo che è indispensabile per un’azienda essere presente nel panorama web, ma anche che per poter portare a termine una vendita, soprattutto online, è fondamentale conoscere le fasi che un potenziale cliente segue prima di effettuare un acquisto e sfruttarle per impostare al meglio la propria strategia.

La semplicità del processo di acquisto è il fattore che influisce maggiormente sul tasso di conversione, trasformando un semplice visitatore interessato in un potenziale cliente.

Inoltre, nella scelta o nell’impostazione di una vendita online, non è da sottovalutare, la struttura organizzativa poiché è da questa che dipendono la fruibilità e quindi il successo del proprio e-commerce. Si tratta di prestare particolare attenzione innanzitutto all’aspetto logistico, come i servizi di spedizione e la gestione del magazzino, ed ai metodi di pagamento, che sono visti ancora con qualche diffidenza dagli utenti e che dipendono molto dalla credibilità e dal grado di fiducia dei clienti nei confronti del rivenditore. Le attività di marketing e advertising online poi, come l’ottimizzazione per i motori di ricerca, l’utilizzo efficace dei canali social e di tecniche di email marketing, permettono non solo ad un e-commerce di essere trovato ed attirare a propria volta nuovi clienti, ma anche di instaurare proficue relazioni e sviluppare una customer care all’altezza delle necessità del consumatore moderno.

Scegliere tra e-commerce e marketplace

L’aspetto logistico-organizzativo può essere un forte deterrente, soprattutto per le PMI, per la creazione di un proprio e-commerce. I servizi offerti dai grandi marketplace come Amazon e Ebay propongono un’ottima alternativa per sopperire ai costi di un e-commerce senza rinunciare ai benefici di vendere i propri prodotti o servizi online. Questi big player prevedono infatti dei costi fissi di abbonamento, spedizione e commissioni sul venduto, entrambi trattengono mediamente il 15% della vendita totale, ma offrono ai propri venditori l’accesso diretto al mercato europeo potendo sfruttare i vantaggi di pratiche logistiche e di metodi di pagamento consolidate e facilmente accessibili.

Quindi per vendere online sia gli e-commerce che i marketplace sono canali perfettamente efficienti, sta all’azienda valutare quale sia il più adatto, anche se non è detto che una scelta escluda l’altra, i dati mostrano infatti che il 41% dei possessori di un e-commerce vende anche sui marketplace. Il fatto certo è che il commercio elettronico sta guadagnando progressivamente sempre più spazio, tanto che le previsioni parlano di un volume pari a 3.578 miliardi di dollari nel 2019. Entrare a farne parte sembra indispensabile se non ci si vuole precludere delle importanti possibilità.

 

 Francesca Gattone – Web Heroes