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Tipo di ambiente e genere di abbigliamento vanno di pari passo, più che mai sul luogo di lavoro.

Sappiamo bene, ad esempio, che esistono ambienti rigidi e gerarchizzati, in cui i dipendenti vestono riflettendo il medesimo rigore. Basti pensare alle banche, alle grandi aziende burocratizzate o alla maggior parte dei “business office” (uffici nel campo economico/d’affari, ma in inglese rende decisamente meglio…), ove sono richiesti: giacca e cravatta per lui, tailleur o gonna e camicia per lei.

E non crediamo davvero che si tratti di puro snobismo: sul lavoro si rappresenta la propria immagine, ma anche quella dell’azienda per cui si lavora. Lo scopo del vestire con rigore è quello di dare l’idea di professionalità e di lavoratori competenti e preparati.

Per quanto riguarda le donne, poi, è anche questione di credibilità. Sono alcuni uomini manager americani a dirlo, in un articolo del Wall Street Journal, dove affermano la necessità per il “sesso debole” di indossare vestiti decorosi e non succinti, soprattutto in occasione di colloqui o appuntamenti di lavoro.

Con immensa gioia dei “casual addected” da qualche anno, anche in Italia, molte aziende ed uffici non richiedono più un’eccessiva formalità, ammettendo un look più semplice e comodo.

Noi concordiamo, purché non vengano tralasciate ordine e sobrietà.