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Uno scrittore e umorista francese dell’800, tale Alfonse Allais, scriveva: “Diciamo di ammazzare il tempo, come se non fosse il tempo ad ammazzare noi”. Piuttosto spietato, ma tremendamente vero: il tempo passa e sembra non bastare mai.

Solo i periodi di vacanza sono uno “stato di grazia”, privi di obblighi improrogabili e scadenze pressanti, ove il tempo passa benevolo e non ci chiede di essere misurato. L’orologio diventa un optional, decorazione per polsi più o meno abbronzati.

La maggior parte della nostra vita, ahimè, passa attraverso giorni mai abbastanza lunghi e sempre troppo affollati. Una sveglia alquanto invadente segna l’inizio delle nostre giornate, catapultandoci, sfacciata, tra impegni lavorativi, obblighi e scadenze.

Agende, calendari e orologi diventano, allora, i nostri più fidi alleati, con i quali determinare i confini delle nostre incombenze.

Voi un orologio ora lo indossate? Se si, partecipate alla sfida lanciata da noi su Facebook!

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