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Apriamo questo secondo capitolo della nostra rubrica PG Telling raccontandovi la storia narrata in “Fish!”, libro che tratta la tenacia nel reagire ad un problema presente in molte aziende: la mancanza di gioco di squadra e di entusiasmo delle persone, la passività e la rassegnazione.

L’ufficio al terzo piano è il luogo di lavoro dove nessuno, e sottolineo, nessuno vorrebbe mai lavorare: colleghi che si guardano in cagnesco, privi di energia, svogliati e sempre tristi. Il compito assegnato a Mary Jane Ramirez è quello più arduo di tutti, ovvero trasformare quel reparto odiato e temuto da tutti, nel reparto modello dell’azienda. Non sarà un compito facile, c’è molta resistenza al cambiamento in quell’ufficio… Dove può Mary Jane trovare ispirazione? Come può affrontare una situazione che la sta trascinando nello sconforto? Un Fish Market è la soluzione! Incredibile a dirsi ma, sì, è così! Il mercato del pesce di Seattle ha così tanto da insegnare… Lonnie, uno dei brillanti dipendenti del mercato, decide di aiutare e di guidare Mary Jane nella sua avventura, facendole provare in prima persona, l’efficacia di quattro semplici azioni. I dipendenti del mercato sono molto sorridentigiocherellonidivertenti e anche così cordiali ed efficienti: le donne li adorano, i bambini sono entusiasti, gli uomini li ammirano! C’è molto da imparare da loro! Con il passare dei giorni, Lonnie lascia che sia Mary Jane a scoprire i quattro pilastri fondamentali sui quali può ricostruire le sorti dell’ufficio al terzo piano. Grazie alla sua lungimiranza, alla sua passione e voglia di cambiamento, Mary Jane riesce a coinvolgere i suoi colleghi e far sì che anche loro si lascino contagiare dall’euforia ed armonia.

Per tutti coloro che volessero approfondire questo approccio al lavoro e ai clienti, consigliamo una visita del sito www.fishphilosophy.com dove troverete un video con le immagini dal vivo del mercato del pesce più vivace e positivo del mondo!!

Ecco i quattro fondamenti della lezione imparata da Mary Jane al Fish Market di Seattle:

  • scegliere il proprio atteggiamento: esiste sempre la possibilità di scegliere il modo in cui svolgere il proprio lavoro, anche se non sempre possiamo scegliere il tipo di lavoro. Si può cambiare lavoro, ma non è detto che sia sempre una scelta intelligente, viceversa, si ha sempre la possibilità di scegliere l’atteggiamento con cui affrontare il lavoro.
  • giocare: il secondo ingrediente di un lavoratore che sceglie il proprio atteggiamento è qualcosa di familiare ad ogni bambino, solo che, diventando adulti, spesso ne dimentichiamo l’importanza: il gioco! Ricordiamoci che non sempre si deve svolgere il proprio lavoro in maniera formale; talvolta possiamo e forse dobbiamo lasciare margine alla libertà, alla creatività e all’immaginazione.
  • allietare la giornata: cercare in qualsiasi modo di dar vita a ricordi memorabili, attraverso azioni che allietino la giornata di qualcuno.

L’atteggiamento giocoso con cui si svolge il proprio lavoro ci aiuta a scoprire modi creativi per coinvolgere colleghi, clienti e chiunque collabori con noi: coinvolgere è la parola chiave!

  • essere presente: essere cordiali, cortesi, efficienti e divertenti sono delle qualità da condividere non solo tra collaboratori interni, bensì anche con clienti o persone esterne alla struttura, in modo che tutti si sentano coinvolti, coccolati e seguiti.