La nostra mente filtra le notizie che ritiene più interessanti e le ricorda più facilmente

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Pubblicità di Eliane Indiani Fitness Center in un ascensore: un esempio di come i bias cognitivi possono essere “sfruttati” nell’ambito marketing

Come ogni settimana torniamo a parlarvi di un argomento tanto diffuso quanto ancora poco conosciuto, i bias cognitivi. Per chi ancora non lo sapesse, si tratta di distorsioni irrazionali del pensiero che portano a sviluppare una propria visione soggettiva che però, spesso, si discosta dalla realtà e può condurre ad errate valutazioni di fatti ed avvenimenti.

Nonostante ciò, svolgono la funzione di semplificare l’elaborazione delle informazioni che arrivano al cervello, in modo da prendere decisioni più rapidamente e risparmiare energie cognitive.

Una categoria di cui vogliamo approfondire è relativa ai bias che ci consentono di selezionare le notizie e le informazioni che il nostro cervello ritiene più utili.

In un mondo in cui si è costantemente bersagliati da informazioni di ogni genere, questo fenomeno risulta estremamente vantaggioso nel momento in cui filtra velocemente le notizie più rilevanti. In particolare, non avendo le capacità sufficienti per riuscire ad elaborare tutte le informazioni che ci arrivano, la nostra mente è portata inconsciamente a concentrarsi su nozioni o eventi particolari, in grado di attirare facilmente la nostra attenzione. Stiamo parlando di situazioni od oggetti divertenti, peculiari, bizzarri o di grande impatto. Altre volte, invece, vengono vagliate in primis le informazioni in linea con il nostro pensiero. Anche in questo caso c’è di mezzo un bias cognitivo!

I bias che facilitano la memoria

Vediamoli uno ad uno:

  • Bizarreness effect o effetto bizzarria, si riferisce alla tendenza dell’uomo a ricordare più facilmente i fatti o i concetti che si ritengono inusuali, strani, o appunto, bizzarri, rispetto ad avvenimenti più comuni. Questo si verifica perché ciò che ci sembra strano ci rimane più impresso nella mente e nella memoria.
  • Von Restorff effect, chiamato anche effetto isolamento, ci spiega come un elemento che si differenza dal contesto in cui è inserito abbia una maggiore probabilità di essere ricordato.
    Infatti, la visione di quell’elemento discordante, mette in secondo piano tutto ciò che gli sta attorno.
  • The humor effect, effetto umorismo in italiano, è un bias cognitivo che consente alle persone di ricordare maggiormente le informazioni quando esse sono recepite come divertenti.
    Quando si trasmette una nozione in modo spiritoso, essa viene riportata alla memoria più facilmente, anche dopo diverso tempo; riduce le emozioni negative e, allo stesso tempo, ne aumenta l’interesse.
  • Picture superiority effect, effetto di superiorità dell’immagine in italiano, ci spiega perché le immagini hanno una probabilità superiore di essere ricordate rispetto alle parole. La memoria umana è infatti più sensibile al ricordo del sistema non verbale rispetto a quello verbale.
  • Il Self relevance effect, o effetto della rilevanza personale, consiste nella tendenza che le persone hanno nel ricordare meglio le informazioni che sono in qualche modo correlate a loro stesse o che le coinvolgano in prima persona. Questo bias è particolarmente connesso al bias dell’Euristica della Disponibilità, di cui abbiamo parlato nel nostro ultimo blogpost, in quanto caratterizzato da 3 elementi:
    • diamo maggior valore alle informazioni per noi familiari,
      • ricordiamo più facilmente ciò che associamo a fattori emotivi,
      • aver vissuto l’esperienza in prima persona, rende le informazioni più accessibili.
  • Infine, per Negativity bias, ovvero della negatività si intende un effetto che colpisce gli individui e li rende maggiormente attenti e sensibili nel ricordare informazioni o emozioni negative, rispetto a quelle positive o neutre. Lo sanno bene i mass media, che sfruttano questo bias per attirare l’audience selezionando eventi drammatici, tragici o facendo previsioni pessimistiche. (A questo riguardo consigliamo la lettura del libro Factfulness Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo)

Come sfruttare l’utilizzo dei bias nelle strategie di marketing

I bias sopra elencati influiscono anche nei processi decisionali dei consumatori, di conseguenza risultano particolarmente utili per chi si occupa di strategie promozionali. Per questo vengono sfruttati per creare tipologie non convenzionali di marketing: contenuti pubblicitari d’impatto, particolarmente originali in grado di attirare e persuadere potenziali clienti target.

Una fra queste è sicuramente il Guerrilla Marketing, strategia utilizzata per attirare l’attenzione tramite immagini e messaggi inaspettati e inusuali. Possono fare leva sull’Effetto Umorismo, l’Effetto Bizzarria e tutti gli altri bias della categoria, per sorprendere e stupire i propri consumatori e lasciare, grazie a creatività ed innovazione, un segno e un ricordo indelebile.

Europe Assistance e Genertel promuovono “Protectyourlife”, servizi innovativi per la protezione della persona.

Un’altra strategia è quella di sfruttare luoghi pubblici e scene di vita quotidiana, dove solitamente il consumatore si muove, per divulgare un messaggio in modo provocatorio e memorabile. Stiamo parlando di Ambient Marketing, in grado di colpire il pubblico anche ai grazie ai bias di selezione dell’informazione, che rendono il messaggio ancora più efficace.

Patatine McDonald con tanto di confezione originale fanno da strisce pedonali.

In generale possiamo affermare che molte strategie di marketing “sfruttano” spesso elementi dei bias che vi abbiamo sottolineato, per creare contenuti creativi e d’impatto in grado di attirare e conquistare maggiormente rispetto alla tradizionale pubblicità alla quale eravamo abituati, ottenendo esiti positivi in tempi brevi.

Il rischio è però che il messaggio, delle volte bizzarro, divertente o stravagante, non arrivi ai destinatari nel modo in cui si sperava, non venga compreso o stanchi velocemente, generando così nel pubblico sentimenti ambivalenti o di confusione.

Come Project Group utilizza questi bias

Come già abbiamo raccontato Project Group è spesso impegnata in un’intensa attività formativa caratterizzata da un approccio fortemente esperienziale!

Nel nostri corsi di formazione cerchiamo di sfruttare per esempio l’effetto Bizzarria ma anche l’Effetto Umorismo così da mantenere alta l’attenzione dei nostri partecipanti; difficilmente permettiamo che qualcuno si annoi!

Ovviamente anche l’Effetto di Superiorità dell’Immagine è spesso “sfruttato”. Poiché mediamente l’80% delle informazioni che il nostro cervello recepisce deriva dalla vista, ben sappiamo quanto sia importante, in fase di creazione di qualsiasi presentazione, utilizzare immagini evocative e di impatto. Ma non siamo gelosi di questi trucchi e non li teniamo solo per noi: vi invitiamo a visitare la pagina del nostro corso Presentazioni Efficaci in caso vogliate migliore la vostra capacità di creare un effetto wow sui vostri interlocutori!

Infine come ci insegna il Lean Thinking, creare istruzioni visual in azienda, ricche di immagini esplicative, ci consente di comprenderle più velocemente e ricordare più facilmente.

E voi, come strutturate la vostra comunicazione interna ed esterna?!