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Che avere colleghi cordiali e amichevoli rendesse la vita lavorativa molto più piacevole l’ho sempre pensato, ma che averne di sbagliati potesse addirittura uccidere…
Eppure, secondo una ricerca da poco conclusasi, basata su un campione eterogeneo di 800 dipendenti israeliani monitorati per 20 anni, il supporto sociale dei collaboratori avrebbe la funzione di fattore protettivo, riducendo il rischio di mortalità.
Ma forniamo qualche dettaglio. Lo studio prevedeva:
- colloqui regolari circa le condizioni lavorative, considerando i seguenti due item: quanto i colleghi sono utili per risolvere i problemi e quanto sono cordiali e gentili con loro;
- controlli medici attraverso il monitoraggio di quei parametri che più influiscono sulla vita di una persona: pressione sanguigna, fumo, depressione.
Beh, conclusione: i soggetti del campione che non avevano avuto collaboratori disponibili ad aiutarli avevano un quadro clinico che li portava ad essere 2.4 volte più a rischio di morte degli altri.
Una ricerca pretenziosa? Forse. Tuttavia, al di là della più o meno grossolanità delle operazioni effettuate e il campione poco rappresentativo, questo studio ha il merito di sottolineare ancora una volta l’importanza e l’impatto che l’ambiente di lavoro– inteso come rete e clima relazionale che si esercita all’interno di un contesto lavorativo- ha sulla nostra esistenza, non solo psicologica, ma anche fisica. Ciò che colpisce è proprio il bisogno di sostegno umano che emerge, la necessità di intessere rapporti cordiali e che facciano divertire, anche al lavoro.
E voi? Avete colleghi disponibili o chiusi e poco inclini al sostegno?