Tempo di lettura 3 minuti
Twitter è uno dei social network più diffusi e usati del nostro tempo. Tuttavia se pensate che tutti lo sappiano usare o ne conoscano terminologia e funzionamento vi sbagliate di grosso.
Lungi dall’essere di facile ed immediata fruibilità come il cugino Facebook, Twitter si caratterizza per essere un microblogging utilizzato anche da professionisti e aziende, con una terminologia e regole di interazione del tutto particolari.
Inutile nascondere il mio disagio iniziale alla vista di quei telegrammi cifrati, corredati da simboli e link, in una sequenza del tutto inusuale. Anche quelli scritti in italiano non mi erano chiari, figuriamoci se espressi in inglese o mixati a parole inglesi: il caos.
Non so se capita anche a voi, ma quando non capisco qualcosa mi arrabbio e la rifiuto. Ecco, mi è capitato proprio questo. Mi chiedevo perché mai non potessero esprimersi in un modo un po’ meno alieno…poi ho capito: il messaggio può contenere solo 140 caratteri e, si sa, non è facile esprimere la propria opinione in così poco spazio.
Mi ci sono voluti due mesi per prenderne confidenza e ancora oggi sto lavorando per riuscire ad essere attiva, cioè non solo riportare link e messaggi di altri o miei, ma instaurare discorsi con follower e following.
A tutti coloro che volessero accostarvisi e capirne l’utilizzo e la terminologia di base consiglio di affidarsi a qualcuno che già lo usa. Solo successivamente ok a libri e libricini per approfondirne il funzionamento. Per i primi passi (“tweet”o cinguettii) mi sono affidata a “Il piccolo libro di twitter“ di Tim Collins, ma ci sono tanti altri testi più o meno approfonditi sull’argomento.
Da non trascurare anche la frequenza di utilizzo…Avete un po’ di tempo? Se desiderate diventare un po’ influenti, infatti, dovreste twittare tutti i giorni di ciò che più vi interessa.
Perché utilizzare Twitter a livello professionale? Per acquistare visibilità; per condividere e dialogare di ciò che più interessa con persone che hanno i medesimi interessi; per tenersi informati, scoprire siti, blog e blogger, professionisti da seguire e da cui farsi ispirare; per trovare articoli e informazioni di cui si ha necessità o per un aggiornamento personale. Non ultimo, per discorrere e commentare convegni nel momento stesso in cui si stanno svolgendo, grazie ad una parola chiave (hashtag) che consente di accedere ad una comunità virtuale momentanea all’interno della quale poter scambiare commenti, idee e opinioni sull’evento in questione…insomma, una narrazione nella narrazione. Decisamente affascinante, non trovate? E allora lasciatevi sedurre!
Dedicato ai miei colleghi più scettici, ai miei amici più “unsocial” e a tutti i diffidenti.