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Già lo sapevo, ma ora ne ho la certezza: il mio maestro elementare è ed è sempre stato più avanti di tutti gli altri insegnanti. Già nei lontani anni ’80, infatti, allietava le nostre giornate attraverso una metodologia didattica ludica, di gara a premi per l’esecuzione di compiti e attività. Lo faceva per motivarci e andare a scuola era davvero un piacere.
Che c’entra? Credo che la logica sia più o meno quella dei cosiddetti “Contest” aziendali: competizioni a premi rivolte a dipendenti e personale per avvicinarlo, coinvolgerlo, appassionarlo, motivarlo…
Ok, ma a che cosa? E per quali ragioni?
Lo scopo è quello di ottenere soluzioni originali e idee innovative, sfruttando i meccanismi della sana competitività e della possibile ricompensa.
Ebbene, anche in Project Group lo utilizziamo.
Originariamente è stato il “wiki contest“. Dal momento che nel 2010 era stata introdotta da pochi mesi la wiki aziendale, perché non organizzare una competizione per spronare i collaboratori ad utilizzare ed apprendere il nuovo strumento? La consegna richiedeva l’elaborazione di una pagina wiki dotata di precise caratteristiche, estetiche e funzionali all’utilizzo delle informazioni riportate. Il coinvolgimento, soprattutto nella prima occasione, è stato totale e i premi in palio un vero successo: due iPad, rispettivamente per il primo e il secondo posto.
Dal mese scorso, nonché dall’anno ormai passato, il contest ha abbandonato lo scopo originario per estendersi a quello dell’autoformazione individuale. La richiesta: leggere un testo a scelta, tra quelli della nostra biblioteca e relazionarlo attraverso un post. La gara è stata pensata per spronare tutti i consulenti a scrivere un articolo per il blog, attività che generalmente suscita forti resistenze. Premio in palio: parcheggio auto privato della durata di tre mesi.
Il risultato, contrariamente alle aspettative, è stato di totale coinvolgimento, impegno e collaborazione e ha fruttato post davvero originali e di piacevole lettura.
Un unico e indiscusso vincitore: “A pranzo con Deming”. Lungi dall’essere l’asettica recensione di una dispensa sul Controllo statistico di processo, è un dialogo informale tra il saggista-consulente statunitense e un giovane discepolo…ma non voglio dire di più.
Questo e gli altri articoli concorrenti verranno pubblicati nelle prossime settimane.
A me non rimane che augurarvi buona lettura!