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Donne lavoratrici tendete bene le orecchie: da qualche settimana la Regione Lombardia ha pubblicato il bando “dote conciliazione“, iniziativa appositamente rivolta a voi e che rientra nel più ampio Piano regionale per la Conciliazione Famiglia-Lavoro.
Le linee di intervento previste sono due: Premialità assunzione e Servizi alla persona.
La prima intende premiare tutte le PMI che assumono madri escluse dal mercato del lavoro o in condizioni di precarietà lavorativa; la retribuzione è unica e ammonta a 1000 euro.
La seconda invece spetta a tutte le madri lavoratrici che rientrano dal periodo di astensione obbligatoria. Il rimborso è previsto per servizi quali: Asilo nido- Micronido, Centro prima infanzia, Nido Famiglia, Baby sitting, Baby Parking, Ludoteca e ammonta ad un valore complessivo di 1.600 euro (200 euro mensili), per un periodo di non oltre 8 mesi.
Ma entriamo nel dettaglio: il servizio è riservato alle sole donne residenti nei comuni lombardi di Brescia, Mantova, Monza Brianza, Bergamo, Lecco e Cremona; per poterne usufruire devono essere impiegate presso PMI e micro imprese e non aver richiesto la modalità di lavoro part-time o essere libere professioniste.
Ulteriori informazioni e necessaria documentazione le potrete ritrovare nel sito ufficiale della Regione Lombardia.
Un’iniziativa indubbiamente lodevole, segno di una sempre maggiore attenzione verso il complicato ruolo delle donne madri e lavoratrici.
Tuttavia ci chiediamo quali siano stati i criteri di scelta per la determinazione della categoria dei soggetti beneficiari: se, infatti, possiamo accettare che non vi sia alcun limite di reddito per l’accesso al bando, perché ammettere solo alcune categorie ed escluderne altre come, ad esempio, lavoratrici con contratto a progetto o di collaborazione?