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È tutta statunitense la nuova tendenza dei “Corporate Gardens”, o in italiano, gli “Orti della pausa pranzo”: appezzamenti di terreno coltivabile messi a disposizione dalle grandi aziende per i propri dipendenti. Google e Yahoo sono state le prime ad attuare tale iniziativa (e già da qualche anno), ma ora il fenomeno si è davvero esteso, coinvolgendo centinaia di corporations, tra cui PepsiCo e Toyota.
“Galeotta” sembra essere stata la crisi: al posto dell’irrealizzabile aumento di stipendio, l’azienda ha pensato di offrire ai dipendenti la possibilità di coltivare ortaggi freschi e consumarli, anche a casa propria.
I vantaggi? Oltre a quello strettamente economico, sono da ricordare la possibilità di passare la pausa pranzo all’aria aperta e di consumare cibi sani…
Manager ed esperti di risorse umane, inoltre, hanno ravvisato in tale pratica un valido strumento per “avvicinare” i dipendenti tra di loro; il lavoro nei campi, infatti, appianerebbe i consueti livelli gerarchici e creerebbe condizioni di convivenza più armonica e gradevole.
L’iniziativa pare stia riscuotendo molto successo, anche se alcuni lavoratori hanno mostrato un calo di motivazione e interesse per la nuova attività.
Un inconveniente tra tutti? Sporchi e mal vestiti si rendono necessari lavaggio rapido e completo, con cambio d’abito incluso…