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Bentornati dalle vacanze natalizie! Rieccoci qui con il 2015 e la definizione di Smart Working, letteralmente: “lavoro intelligente”; in effetti di arguto ha proprio questo, di riconsiderare spazi, orari e strumenti di lavoro, per agevolare non solo la qualità di vita del lavoratore e la sua salute, ma anche quella dell’ambiente.
Recenti ricerche hanno infatti dimostrato ricadute più che positive sui livelli di stress, affettivi, economici e di inquinamento per individui, aziende e ambiente (per un approfondimento consigliamo la lettura del post: “Sai cos’è lo Smart Working?“).
Tra i fattori che hanno facilitato la nascita di questo particolare approccio lavorativo, non dobbiamo dimenticare l’incredibile sviluppo tecnologico, con la massiccia diffusione di device mobili e un accesso quasi illimitato alla Rete.
Tra i motivi che ancora ne limitano l’applicazione, si ritrovano invece impostazioni di lavoro tradizionali, che faticano a vedere nella flessibilità delle politiche di lavoro e nell’innovazione in generale, un fattore positivo di miglioramento e progresso.
La definizione di oggi, dunque, risponde alla domanda: Cos’è lo Smart Working?
“Lo smart working è una modalità di lavoro innovativa ed estremamente flessibile che consente, laddove l’attività sia prettamente intellettuale, di decidere sede e orari lavorativi, in un’ottica di risultati attesi”.
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