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4 domande su “L’Obiettivo” di E. Goldratt

Project Group, in quanto società di consulenza aziendale, è sempre aperta a nuove collaborazioni e si trova così ad incontrare, non solo giovani neolaureati, ma anche professionisti che, dopo un’esperienza aziendale, valutano la possibilità di rinnovare la propria vita lavorativa e prendono in considerazione la possibilità di fare i liberi professionisti.
Quasi sempre coloro che incontriamo non conoscono la Teoria dei Vincoli, che invece costituisce un pilastro del nostro approccio metodologico alla consulenza, per questo spesso proponiamo al nostro interlocutore di leggere l’Obiettivo (“The Goal” nella versione originale in inglese), la business novel che più di tutte ha reso celebre l’autore E. Goldratt e ha consentito di divulgare il suo innovativo approccio alla realtà aziendale.
Così abbiamo fatto con l’ing. Andrea La Rovere che, non solo ha letto con entusiasmo il volume, ma si è anche prestato a rispondere ad una breve intervista in merito.
E’ per noi interessante capire oggi, a 40 anni di distanza dalla nascita della Teoria dei Vincoli di Goldratt e, a più di 20 da quando Project Group la fece propria, a quali considerazioni può indurre la lettura del libro da parte di un manager.
Scopriamolo insieme!
“Buongiorno Andrea La Rovere, una prima domanda molto banale: in quanto tempo hai letto il libro?”
“Buongiorno Cristina, ti ringrazio anzitutto per avermi fatto conoscere questo libro, ma ancor di più per avermi permesso di essere qui a dire la mia.
In merito al tempo di lettura, da persona ossessionata dalla misurazione delle performance, posso dire di aver terminato il libro in poco più di 4 ore; un tempo relativamente breve per la lettura di libri che espongono concetti così illuminanti. Questo perché l’autore, grazie ad esempi calati nella quotidianità, è stato in grado di articolare la Teoria dei Vincoli intrecciandola con una narrazione semplice ma efficace e coinvolgente, che “ti tiene incollato” alle pagine.”
“Lo consiglieresti? Se sì, a chi e perché?”
“La lettura di questo volume è fortemente consigliata a tutti. L’intenzione dell’autore è stata sì mostrare come un’azienda possa essere ristrutturata con l’adozione della Teoria dei Vincoli, ma, grazie all’espediente narrativo, la stessa viene applicata anche alla vita quotidiana del protagonista.
Dunque, L’Obiettivo è un must per chi lavora nell’ambito della consulenza, sia per chi ha a che fare con aziende innovative, ma ancora di più per chi si imbatte in organizzazioni consolidate.
Oltretutto, si tratta di una lettura piacevole che, al di là del messaggio riferito al contesto aziendale, ci da l’opportunità di riflettere sull’importanza delle relazioni – sia in azienda che in famiglia – aiutandoci a focalizzarci sulla ricerca di soluzioni ai problemi che ci si presentano.”

“Quale pensi sia il messaggio più innovativo e quale pensi possa essere il vantaggio di applicarlo in azienda?”
“Il messaggio più innovativo è sicuramente la proposta dell’autore di abbandonare tutti quei KPI che obbligano l’azienda ad essere sempre più produttiva. L’aumento della produttività è indubbiamente un obiettivo da conseguire, ma bisogna, prima di tutto, riconoscere su quale risorsa intervenire; non avrebbe senso aumentare l’efficienza di una risorsa per produrre dei componenti che non vendiamo. Non dimentichiamo che il vero obiettivo di un’azienda è generare utile e non fabbricare prodotti destinati a stagnare in magazzino.
Partendo dall’ideazione dei “nuovi” indicatori da utilizzare in azienda, l’autore stabilisce poi un principio applicabile a tutte le aziende per identificare e risolvere i colli di bottiglia: le risorse, la cui capacità produttiva è uguale o minore alla domanda, devono essere in grado di gestire un flusso uguale (o leggermente minore) alla domanda di mercato. La rivoluzione risiede dunque nella capacità di individuare un metodo standard utilizzabile per descrivere e risolvere i vincoli di qualsiasi realtà (produttiva e non).
Senza dubbio la sua applicazione in azienda implica un abbandono delle conoscenze pregresse – in termini aziendali – ed un completo affidamento alle intuizioni dell’autore. Anche se questo potrebbe spaventare i molti, una sua attuazione porterebbe inevitabilmente una ventata di innovazione in azienda. Prerogativa fondamentale per una buona riuscita è però il legame con le risorse umane: le aziende sono fatte di persone; dunque, la comunicazione è indispensabile per permettere ai cambiamenti di avvenire e fare veramente la differenza.”

“Quale approfondimento ti piacerebbe ricevere da Project Group?”
“La lettura del libro è stata interessante e formativa, ma, come per l’apprendimento di una nuova lingua, se non applicata, il rischio è che tutti gli sforzi attuati per impararla, risultino “inutili”. Quindi, confrontarsi con chi ha un’esperienza ventennale nel settore e nell’applicazione di tale teoria, è un vantaggio considerevole di cui si “deve approfittare”!
Penso quindi che sarebbe interessante osservare dal vivo alcuni case study nei quali Project Group racconta come sia riuscita ad efficientare realtà produttive (e non) per poi interiorizzare il metodo e provare a diffondere la sua applicazione anche in altri settori.”
Caro Andrea grazie per questa tua testimonianza che ci conferma l’attualità di un metodo che noi amiamo e proponiamo alle aziende. A questo punto, ti aspettiamo per vedere insieme i nostri case history, magari proseguire con i nostri consigli di lettura..
Naturalmente consigliamo ad Andrea e a tutti il nostro corso di introduzione alla Teoria dei Vincoli!