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“In prima elementare la maestra mi ha detto che ero nato con due porzioni di cervello e solo mezza porzione di cuore.”
Così si racconta John Nash, premio Nobel per l’economia nel 1994, nel film Beautiful Mind a lui dedicato.
Perché vi parliamo di un premio Nobel e perché una citazione dove il cervello vince sul cuore? Perché oggi sarà nostro compito condurvi nel vasto universo delle capacità concettuali.
Competenze leggere e capacità concettuali
Sotto l’ormai conosciuto nome di soft skills rientrano le capacità concettuali, così da noi definite
“capacità di acquisire, elaborare ed interpretare le informazioni necessarie per prendere delle decisioni. Ad esempio: la capacità di pianificare o di risolvere problemi.”
Tali capacità vengono riconosciute come competenze leggere, perché capacità di stampo cognitivo, che differiscono dalle competenze e capacità tecniche legate a specifiche mansioni o ruoli.
Di fatto rientrano, oggi, nella classifica delle competenze maggiormente ricercate in campo professionale, insieme a capacità di tipo relazionale e comunicativo.
Capacità concettuali: quali e quanto sono importanti
La capacità di un manager di riconoscere informazioni importanti, comprendere e identificare elementi significativi per le proprie decisioni e di ricercare quel plus informativo, laddove sembra non esserci; fanno di un manager un buon manager. Ed è questo che oggi il mercato del lavoro richiede alle risorse.
Scopriamo insieme quali competenze sono annoverate, tra quelle di tipo concettuale:
logico-analitiche;
- di sintesi;
- di problem solving;
- di creatività;
- di apprendimento.
Questi esempi sono sufficienti per far capire quanto certe capacità siano importanti a livello di top management per assumere decisioni di tipo strategico. In sintesi: John Nash aveva visto lontano.
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