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Terminati viaggi e vacanze, abbiamo deciso di mantenere vivo il ricordo dell’estate appena trascorsa riportando in queste righe il diario di bordo di Livio, nuovo collaboratore Project Group, tornato da poco dalla Silicon Valley più esuberante e carico che mai. Lasciatevi trasportare alla scoperta di aziende come Google, Apple, LinkedIn e assaporate, leggendo, quello spirito di innovazione e cambiamento che rende la Silicon Valley unica al mondo.

Livio in Silicon Valley

Aeroporto di San Francisco: come sempre in questo periodo vari controlli ed interviste “casuali” per verificare se si cade in contraddizione, poi tutto fila liscio,  il rent a car è super efficiente e l’auto è già lì che aspetta, poche formalità e si parte, secondo il pragmatismo americano che tende a semplificare tutto.

La prima particolarità sulla Freeway è che la corsia più a sinistra (ce ne sono sempre almeno 4) è dedicata al car pooling, cioè alle autovetture con almeno 2 persone all’interno, una grande idea per promuovere il car sharing. Bisogna abituarsi alla velocità massima (circa 105 km/h) che a noi europei sembra bassissima considerando che le auto che girano hanno cilindrate enormi, anche se negli ultimi anni sono spuntate parecchie vetture ‘medie’ europee ed giapponesi.

A sud di San Francisco, tra la costa del Pacifico e la baia si estende la Silicon Valley, una striscia di territorio in cui sono concentrate le eccellenze mondiali della tecnologia, ed alcuni campus universitari tra i più specializzati proprio in ricerca tecnologica, come la Stanford University e le scuole di Business di Palo Alto. Qui si respira un’aria diffusa di voglia di fare e di intraprendere, e non per niente in quest’area nascono e si alimentano vicendevolmente le idee più innovative che danno origine a start-up con una vita talvolta brevissima, prima che vengano notate e acquisite dai grandi gruppi presenti sul territorio. In questa zona degli USA fare impresa è una cosa normale, ed è l’obiettivo di molti studenti che cavalcano l’onda dell’innovazione tecnologica che sembra non avere mai fine.

Alla scoperta di Facebook, Twitter, Google, LinkedIn, Oracle e, ovviamente, Apple.

“Ognuna di queste aziende è perfettamente integrata da tutti i punti di vista nel territorio dove si trova: edifici ecosostenibili immersi in grandi aree verdi, e diffusi su superfici ampie.

La prima visita è alla sede di Google, a Mountain View; il Googleplex (Google complex)  è immenso, costituito da tanti edifici di solo 2 livelli, con grandi parcheggi che hanno sempre posti disponibili, ed una rete delle famose Google bikes (biciclette dipinte con i classici colori di Google)  disponibili gratuitamente in moltissimi punti di prelievo/riconsegna. Queste bici vengono utilizzate sia da chi collabora con i dipartimenti di Google, sia da dipendenti o collaboratori di altre aziende vicine, e perfino dai turisti.

All’interno del Googleplex sono presenti molti servizi per i dipendenti, come sauna, bar, e perfino ambulatori medici; sfortunatamente per poter visitare gli edifici in questo periodo è necessario per questioni di sicurezza essere invitati da un dipendente, ed in ogni caso molte strutture non sono visitabili. Un vero peccato!

Mi dirigo al campus di LinkedIn, che ha più o meno lo stesso layout, anche se più in piccolo, ed anche lì trovo il bikesharing, chiaramente brandizzato da strisce blu e scritte bianche.

In California c’è quasi sempre il sole, e questa caratteristica climatica è perfettamente interpretata anche negli ambienti di lavoro: nel campus è presente una grande area attrezzata con tavoli, sedie e panchine all’aperto in cui si svolgono moltissime attività: gente che studia o lavora con i propri laptop, professori che incontrano studenti, interviste di selezione per posizioni lavorative aperte, e così via.

Ed ora la volta di Facebook, anch’essa simile alle altre, è addirittura presidiata da forze dell’ordine, e l’unica esperienza permessa è la solita foto davanti al cartellone con il tipico pollice all’insù del “like”, per la quale c’è addirittura una coda interminabile di persone.

Apple si distingue: ha un quartier generale più imponente e più simile ad una multinazionale: edifici più alti e più grandi, naturalmente bianchi, un viale di entrata principale ed un ingresso molto autorevoli, ricorda molto la sede di una moderna università. Purtroppo anche qui livelli di sicurezza e segretezza molto elevati mi consentono di visitare esclusivamente lo Store istituzionale, in cui c’è da sgomitare anche solo per entrare.

Nessuno mi può vietare un passaggio veloce vicino a Twitter e Yahoo, quest’ultima con un bel quartier generale in un palazzo moderno e attorniato da altre strutture in vetro.

Torno alla base a San Carlos al tramonto, dispiace non aver potuto visitare internamente le aziende ma abbiamo comunque vissuto l’aria frizzante ed energizzante di questa parte della California il cui modello di crescita è estremamente motivante e fa venir voglia di buttarcisi dentro: gli amici locali ci dicono che praticamente non esiste disoccupazione qui, si tratta solo di tracciare il proprio percorso.”

Ringraziando Livio per aver condiviso con noi questa esperienza estiva gli diamo ufficialmente il benvenuto in Project Group: desiderate conoscerlo meglio, scoprire le sue attività core e magari qualche curiosità personale? Visitate il suo profilo sul nostro sito. Alla prossima!